Project Description
Maria Bertossi
Locarno, Svizzera, 1985
Le chiamo immagini, le mie fotografie.
Sono creature che portano con se le percezioni, l’energia e le visioni di un preciso istante.
Maria Bertossi (Locarno, Svizzera, 1985)
Le chiamo immagini, le mie fotografie.
Sono creature che portano con se le percezioni, l’energia e le visioni di un preciso istante.
Forse proprio il desiderio di poter tenere tra le mani un istante di esistenza mi ha condotto alla Polaroid.
Complessi quadrati multistrato che non temono di essere messi alla prova. Quando li osservo mi rendo conto che sto interagendo con qualcosa di unico e irripetibile, che può apparire semplice ma che in realtà nasconde universi di particolari, textures, ombre e sfumature.
L’essere umano insieme agli elementi della natura e i sogni ambientati in galassie lontane sono forti richiami nel mio lavoro, dove spesso racconto una storia, che mi immagino, in un attimo.
I processi di manipolazione nascono dalla consapevolezza che i numerosi scatti “falliti” non possono ne dovrebbero diventare rifiuto. Recupero e riutilizzo ogni Polaroid sovraesposta, incastrata fra i rulli delle fotocamere; invento ricette, mischio colori, ricompongo nuove vedute.
Da poco mi sto avvicinando ai processi alternativi e cameraless che mi permettono di spaziare ancor più la ricerca nel vivace mondo della fantasia.
Maria vive e lavora in Capriasca.
2017
CAOS DAYS – Ground Zero
Lugano, Svizzera.
2021
Attimi
a cura di Maria Ares Chillon / ARES CONTEMPORARY
Atelier Viandanti, Lugano, Svizzera