“…per me la fotografia riguarda le atmosfere, la magia tra me e il mio soggetto. Si tratta di catturare momenti fuggitivi di grandezza e bellezza. Salvandoli dall’oblio. Migliorando il loro splendore. E creare gioia condividendole con gli altri…”

Noemi Heidel (Monaco, Germania, 1975).

Da figlia unica passavo molto tempo da sola girovagando per le colline toscane e vicino lungo il fiume, immersa nel gioco di luci e ombre, nel canto dei grilli, nel profumo delle erbe selvatiche, nel sogno ad occhi aperti e creando il mio piccolo mondo. E ricordo una sensazione di beata unità – come se mi stessi fondendo con ciò che mi circonda, come se il tempo si fosse fermato.

Crescendo, ho sempre portato con me un sentimento indefinito di nostalgia per quello stato d’animo sublime. Suppongo che inconsciamente lo cercassi tutto il tempo e lo trovassi qua e là. In natura. Innamorata. In meditazione. E sulla pista da ballo…

E l’ho trovato anche nella teoria della percezione di Gernot Boehme, per cui l’esperienza atmosferica e sensuale che precede la separazione cartesiana tra soggetto e oggetto, quando siamo ancora fusi con il nostro ambiente, rimane all’inizio di ogni cognizione.

Noemi vive e lavora a Berlino.

www.noemiheidel.eu