Con le bolle colorate, risultato di un’alchimia tra sapone, inchiostro e gravità, Cassanelli indaga il significato filosofico dietro la sua interazione con una traiettoria effimera.

Giulio Cassanelli (Bologna, 1979)

Nei primi anni 2000 Cassanelli, sa studente a Bologna, ha sviluppato un legame speciale con la macchina fotografica, che lo ha portato ad abbandonare gli studi di legge e a concentrarsi interamente sulla fotografia.

È attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica che affronta per la prima volta un tema che sarà coerente in tutta la sua ricerca artistica: il complicato rapporto tra tempo e autodeterminazione. Nelle sue prime opere, immagini di rottami e oggetti marci, l’artista cerca di esercitare il controllo sugli inevitabili cambiamenti che il tempo infligge a persone e cose.
È quando scopre un nuovo medium, il sapone, che la sua ricerca, abbandonando ogni sorta di controllo, diventa fluida e reciproca.

Con le bolle colorate, risultato di un’alchimia tra sapone, inchiostro e gravità, Cassanelli indaga il significato filosofico dietro la sua interazione con una traiettoria effimera. Come un respiro, un’istantanea pittorica o la traccia di un gesto perfetto, le bolle fugaci vengono catturate dall’artista su diverse superfici e sono espressione di un momento sfuggente che diventa tangibile sulla carta: la bolla scompare ma rimane una traccia, testimone della presenza umana e l’inevitabile sinergia tra le forze.
Alla fine si stabilisce una paternità condivisa e l’arte diventa il risultato di una relazione di azione-reazione tra l’artista e il mezzo prescelto.

Cassanelli ha tenuto mostre personali in rinomate gallerie in Italia, Svizzera e Dubai, nel 2009 ha esposto a La Venaria di Torino e ha partecipato all’11° edizione della Biennale di Istanbul. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni in Italia e all’estero. Nel 2016 ha co-fondato Fatstudio.org, uno spazio per artisti che crea, sviluppa e produce il formato RAID.

Giulio vive e lavora tra Italia e Svizzera.